Filippo Venturi - Il tortellino muore nel brodo
Filippo Venturi nasce a Bologna, città in cui vive da sempre. Laureato in Giurisprudenza, esordisce nella narrativa nel 2010 con Intanto Dustin Hoffman non fa più un film, raccolta di racconti sugli anni Ottanta, pubblicato con la casa editrice Pendragon. Nel 2012 scrive il suo primo romanzo, Forse in Paradiso incontro John Belushi, la cui copertina è disegnata da Luca Carboni. Il libro è dedicato a Bologna, città nella quale le storie e i personaggi di Venturi trovano vita e ispirazione. È una Bologna a cui lo scrittore, per sua esplicita dichiarazione, “deve tutto” e per la quale, non a caso, si cimenta nei due campi dove lei eccelle: l’arte e la cucina. Venturi infatti è oste e scrittore. Nel 2013 partecipa alla stesura di Un saluto ai ragazzi, raccolta di racconti sulla squadra di pallacanestro della Fortitudo Bologna scritti a sei mani con i giornalisti Emilio Marrese e Cristiano Governa. Nel 2015 è uscito Un giorno come un altro, il suo secondo romanzo, un noir ironico in cui racconta la storia del furto del capolavoro di Jan Vermeer La ragazza con l’orecchino di perla durante la sua esposizione a Bologna presso la mostra di Palazzo Fava. Dal 2016 per La Repubblica tiene la rubrica Dietro al banco, attraverso la quale, in una sorta di Tripadvisor al contrario, recensisce i suoi clienti. Sempre nel 2016 ha condotto una trasmissione radiofonica su Radio Bologna Uno dal titolo “Intanto Dustin Hoffman se ne va in radio.
Nel luglio del 2018 è uscito il suo nuovo romanzo “Il tortellino muore nel brodo“, in cui compare per la prima volta Emilio Zucchini, ristoratore che investiga, personaggio parzialmente autobiografico. Mondadori, la sua casa editrice, lo ha definito un Tarantino cresciuto all’ombra dei portici di Bologna. E anche lui ama pensare che le sue siano storie americane scritte alla bolognese.

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Un saluto ai ragazzi Un saluto ai ragazzi
Un giorno come un altro Un giorno come un altro